Abbiamo preso forma concreta...

Fondazione Bini ETS L’Arca delle Code vuole realizzare con l’attuazione di questo progetto una struttura polifunzionale inserita in diversi ambienti di utilità sociale.

Partendo dalla nostra attività prevalente, cioè il “Corretto reinserimento nel nostro ambiente sociale” di cani derivanti da varie situazioni di abbandono, si vuole creare una rete che coinvolga diverse iniziative di utilità condivise con i nostri animali:

  • Diffondere una corretta cultura cinofila;
  • Approcciare alle Terapie assistite (PET Therapy);
  • Collaborare con scuole e centri estivi, per aiutare ad apprendere il corretto approccio cane/bambino;
  • Collaborare con istruttori e/o centri cinofili per la condivisione degli spazi;
  • Offrire servizi assistenza per la gestione dei nostri animali (Pet Nursery/Asilo per cani);
  • Offrire competenze esperienziali agli ospiti del rifugio, coadiuvando la formazione delle nuove famiglie o binomi;
  • Condividere la Sala conferenze per corsi, serate, seminari a scopo di diffusione di una corretta cultura delle discipline coerenti con i nostri obiettivi;
  • Sostenere i principi delle nostre parole chiave: Educazione, Sostenibilità, Ambiente.

Più che mai ora, abbiamo bisogno del vostro prezioso contributo. Grazie! Clicca Qui per un aiuto concreto ❤️❤️❤️



CHI SIAMO E IL CDA

LA FONDAZIONE, CHE OPERA IN ASSENZA DI FINI DI LUCRO, APARTITICA, INTENDE PERSEGUIRE - ANCHE CON L'EVENTUALE AZIONE DIRETTA E PERSONALE DEI PROPRI PARTECIPANTI ESCLUSIVAMENTE FINALITA' DI SOLIDARIETA' ED UTILITA' SOCIALE, NELL'AMBITO TERRITORIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA, CHE SI CONCRETIZZANO NEGLI SCOPI DI TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA NATURA, NELLA PROMOZIONE DELLA CULTURA DEL RISPETTO DELL'AMBIENTE, NELLA TUTELA DELLA SALUTE E DEL BENESSERE PSICOFISICO DEGLI ANIMALI, AL FINE DI FAVORIRE IL RISPETTO E LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITA' DEGLI ANIMALI DOMESTICI E NON ED IL CORRETTO RAPPORTO TRA GLI ANIMALI, L'AMBIENTE E L'UOMO; ESSA SI PRENDE CURA, IN PARTICOLARE, DI ANIMALI D'AFFEZIONE, DOMESTICI E DA COMPAGNIA QUALI, A TITOLO ESEMPLIFICATIVO, CANI, GATTI, UCCELLI, MALTRATTATI, ABBANDONATI O A RISCHIO DI ABBANDONO.

Titolari di cariche o qualifiche

Presidente ad Honorem e Consigliere BINI ANTONIA
Presidente BONIARDI LORENA
Vice-presidente DE LUCA BIBIANA
Consigliere DE LUCA ALESSIA
Consigliere FIORI ROBERTA
Consigliere GRASSI SABRINA
Consigliere PRESUTTI CRISTINA
Consigliere RESTELLI FABIO



Perché Polo Zooantropologico?

Perché siamo convinti che la migliore strada da seguire sia quella del coinvolgimento dell’animale e non del suo utilizzo, basandoci sui principi dell’approccio Cognitivo – Zooantropologico (CZ): 

1. la cognizione è l'atto del conoscere cioè una facoltà mentale.

L'approccio cognitivo considera il comportamento animale come l'espressione del suo stato mentale, cioè come il risultato di un ragionamento. Ammettere che il cane abbia una mente e una propria intelligenza vuol dire ammettere che abbia la facoltà di riflettere, fare esperienze, ricordare e proiettarsi nel futuro; insomma che sia in grado di immagazzinare informazioni, elaborarle utilizzando le proprie capacità ed emettere una risposta adeguata. In questo l'approccio cognitivo si differenzia dai metodi basati sul condizionamento stimolo-risposta secondo cui a ogni stimolo segue una risposta automatica. 

2. la Zooantropologia è la disciplina che studia le relazioni tra l'uomo e le altre specie animali e i contributi che l'uomo può ricevere da parte della diversità animale.

Primo passo per un approccio zoo-antropologico è il riconoscere la “Alterità animale” cioè vedere il cane (e gli altri animali) con la sua identità e con un bagaglio di emozioni, abilità e conoscenze che lo rendono il nostro referente nella relazione uomo-animale. Smettere di considerare l'animale come strumento da lavoro (zootecnia) o come surrogato di rapporti sociali insufficienti e considerarlo partner di una relazione paritaria, comporta la consapevolezza che l’animale possa offrire all'uomo quel contributo di cui ha bisogno per costruire le proprie qualità.

Il metodo CZ non utilizza coercizioni e rispetta le caratteristiche etologiche degli animali, e va oltre perché si rivolge alla loro mente, alle loro capacità di apprendimento e allo sviluppo del potenziale cognitivo, entrando in un ambito propriamente pedagogico. Il metodo CZ, quindi, intende interpretare i comportamenti sulla base delle motivazioni, comprendere i processi di apprendimento e facilitare l'insegnamento.

La nostra idea è di impostare “programmi educativi” che sottintendano il duplice aspetto dell’arricchire le esperienze del cane, sviluppare le sue capacità, costruire i processi cognitivi che lo rendano autonomo in ogni circostanza (fattore mentalistico), e del facilitare il processo di insegnamento, migliorando le capacità relazionali del cane e la relazione con il proprietario in particolare (fattore relazionale). 

Il fine dell'educazione è sviluppare la mente per realizzare in pieno tutte le sue potenzialità. 

In quest’ambiente la relazione cane-conduttore è alla base del processo pedagogico, poiché la parte umana del binomio si pone come mediatore di conoscenze: rende le esperienze fruibili al cane adattandole alle sue capacità e alle sue potenzialità.